Gerry Scotti, in queste settimane alle prese con la non del tutto esaltante esperienza di La stangata nel fascia preserale, e reduce dal buon riscontro della puntata zero di Italia's got talent (trasmessa il 12 dicembre scorso, condotta da Simone Annichiarico), che con ogni probabilità lo vedrà presto tornare gomito a gomito con Maria De Filippi e Rudi Zervi nel ruolo di giuce, si appresta a riappropriarsi del sabato sera di Canale 5, orfano quest'anno del tradizionale appuntamento con La corrida, che, dopo una stagione "sabbatica" imposta dal notevole calo di appeal subito lo scorso anno, dovrebbe comunque tornare in attività il prossimo autunno. E lo fa con una trasmissione, per così dire, nuova, ma che di nuovo in realtà pare avere poco, dal momento che minime sembrano essere le differenze con lo show di Rai Uno Ti lascio una canzone, condotto da Antonella Clerici: protagonisti sono venticinque bambini di età compresa fra i sette e i quindici anni proveniente da accedemie e scuole di musica di tutta Italia con un gran talento per il canto, che si esibiranno con celebri brani tratti dal vasto repertorio della canzone italiana e non, per essere poi sottoposti al televoto e al giudizio di una giuria di star che, nelle sei serate che antecedono la finalissima, selezioneranno i brani che concorreranno alla vittoria nella puntata finale. Sarà premiato anche un giovane interprete, al quale saranno pagati gli studi musicali. Non mancheranno duetti con le grandi star del pop.
"In tv è difficile inventare qualcosa di nuovo" - spiega Roberto Cenci, regista e direttore artistico della trasmissione, strappato alla Rai come un fuoriclasse nel calciomercato, per realizzare in tempi record Io canto - per questo è importante capire quali elementi funzionano e saperli assemblare nel modo migliore".
"E' innegabile che ci siano molti punti di contatto, a iniziare dal direttore Roberto Cenci- commenta Scotti in un'intervista rilasciata al settimanale Sorrisi e Canzoni Tv in edicola questa settimana - che di Ti lascio una canzone era autore e regista. Le reti si muovono in un libero mercato, è inutile scandalizzarsi. Roberto Cenci in questo è una garanzia: ha esperienza, un patrimonio di contatti con le scuole di canto e un archivio di provini senza pari. I bambini in tv vanno bene, se hanno talento e sono sinceri. Il problema, semmai, sono gli adulti al loro fianco. In Bravo Bravissimo Mike funziova perchè lui per primo era un puro. Antonella sa essere molto materna. Tranquillizzante, mai volgare. Bonolis e Laurenti in Chi ha incastrato Peter Pan erano perfetti. Quando sono insieme loro tornano bambini. Io sono lo zio Gerry, lo zio d'Italia".